Bonsoir à tous ! J'ai fais un petit texte en italien pour résumer l'essor du commerce à Venise au Moyen Age. Pourriez-vous me corriger ? Je vous remercie tous pour votre gentillesse.



Questo articolo descrive l'espansione medievale di Venezia. Difatti, a partire dalla fine del Xème secolo, Venezia conosce un sviluppo commerciale senza precedente. I commercianti veneziani si arricchiscono e rimettono in questione il potere ereditario dei dogi eletti dall'assemblea dei nobili. I dogi erano allora fino in 1032 generati delle famiglie patrizie. A partire da 1032, questi nuovi ricchi ottengono dei diritti come l'accesso alla funzione di Doge. In 1172, mettono a posto il Maggior Consiglio. Il commercio si sviluppa oltre grazie alla colleganza, associazioni commerciali concluse tra uomini di affari e commercianti veneziani. Questi nuovi commercianti integrano poco a poco il Maggior Consiglioe confiscano così il potere alle famiglie patrizie. In 1297, reagiscono e ristretto l'accesso al Maggior Consiglio a quelli di cui gli antenati ne erano stati già membri. Tuttavia, reintegrarono certo oppositori seguito al malcontento. Per evitare un nuovo arricchimento di questi commercianti, una legge è votata in 1324 vietandoloro la circolazione di merce superiore al loro livello di ricchezza. Le famiglie patrizie sono avvantaggiate allora.

Fin dal Xe-XIe secolo, dei commercianti italiani sono installati a Costantinopoli e nelle regioni musulmane. Commerciano in tutto la circonferenza del Mediterraneo orientale.
Venezia si trova al contatto di parecchie aree di produzione e di consumazione, all'incrocio dei mondi occidentali, bizantini, slavi e musulmani, all'incontro delle strade marittime e delle strade terrestri. I commercianti veneziani importano di occidente del bosco, dei metalli (ferro, rame, denaro), dei prodotti tessili, lenzuola di lana, serge, tele di canapa, lino). Agli Occidentali, forniscono profumi, spezie, schiavi, seta, cotone ed allume.
Del mondo slavo, fanno venire dal bosco, del miele, della cera, delle pellicce e degli schiavi e vendono i loro lenzuola, del sale e dei metalli.
Byzance esporta per il loro intermediario le sue merci venute del mare Nero e del Vicino Oriente (setifici, vini, ora, eccetera) ed acquista del grano, dei lenzuola, dei metalli preziosi.
Infine, i veneziani si procurano la seta venuta di Cina, le spezie, lo zucchero, il lino ed il cotone, l'ambra, i profumi, cuoi, metalli, pellicce, grazie ai loro contatti musulmani,.
Al XIIe secolo, gli italiani creano delle vere colonie di popolamento. I veneziani possiedono dei banchi su tutte le rive del Mediterraneo e si può parlare di un impero coloniale veneziano che si distenderebbe sulle rive dell'Adriatico, in Creta, nelle isole ionio e égéennes ed al Medio Oriente. Così, in 1135, Venezia ottiene la proprietà di un quartiere nelle principali città e porti della Terra Santa.



Il commerciante veneziano è un marinaio ma anche un uomo di affari. Per noleggiare queste navi, i commercianti concludono associazioni commerciali tra uomini di affari e commercianti veneziani che forniscono el capitale. Così, dei contratti di colleganza fanno la loro apparizione. Se i suoi affari sono fiorenti, il commerciante da 2/3 o 3/4 dei profitti, il commerciante tiene lo restano. Al XIIe secolo, il commercio mediterraneo diventa il fatto esclusivo degli uomini di affari italiani. Assicurando la totalità dei trasporti di truppe verso gli Stati latini di Oriente, ed installandosi sul posto, i commercianti veneziani riescono ad accadere dei loro intermediari bizantini e musulmani e dominano solo l'essenziale del commercio mediterraneo. Il fatto che Venezia incoraggia i suoi commercianti a viaggiare neanche individualmente, ma in convogli organizzati e protetti per le navi da guerra, « i mudes » da un'idea dell'importanza della padronanza marittima dei veneziani in Mediterraneo.

je transmets aux traducteurs

et le texte français où est-il?
Pour mieux traduire, j'ai besoin du texte en français!

Cet article retrace l’expansion médiévale de Venise. En effet, à partir de la fin du Xème siècle, Venise connaît un essor commercial sans précédent. Les marchands vénitiens s’enrichissent et remettent en question le pouvoir héréditaire des doges élus par l’assemblée des nobles. Les doges étaient alors jusqu’en 1032 issus des familles patriciennes. A partir de 1032, ces nouveaux riches obtiennent des droits comme l’accès à la fonction de Doge. En 1172, ils mettent en place le Grand conseil.
Le commerce se développe davantage grâce au colleganza, associations commerciales conclues entre hommes d’affaires et marchands vénitiens. Ces nouveaux marchands intègrent peu à peu le Grand conseil et confisquent ainsi le pouvoir aux familles patriciennes. En 1297, elles réagissent et restreint l'accès au Grand Conseil à ceux dont les ancêtres en avaient été déjà membres. Cependant, elles réintégrèrent certains opposants suite au mécontentement. Pour éviter un nouvel enrichissement de ces commerçants, une loi est votée en 1324 leur interdisant la circulation de marchandise supérieure à leur niveau de richesse. Les familles patriciennes sont alors avantagées.


Dès le Xe-XIe siècle, des marchands italiens sont installés à Constantinople et dans les régions musulmanes. Ils commercent dans tout le pourtour de la Méditerranée orientale.
Venise se situe au contact de plusieurs aires de production et de consommation, au carrefour des mondes occidental, byzantin, slave et musulman, à la rencontre des routes maritimes et des routes terrestres.
Les marchands vénitiens importent d’Occident du bois, des métaux (fer, cuivre, argent), des produits textiles (draps de laine, serge, toiles de chanvre, lin). Aux Occidentaux, ils fournissent parfums, épices, esclaves, soie, coton et alun.
Du monde slave, ils font venir du bois, du miel, de la cire, des fourrures et des esclaves et vendent leurs draps, du sel et des métaux.
Byzance exporte par leur intermédiaire ses marchandises venues de la mer Noire et du Proche Orient (soieries, vins, or, etc) et achète du blé, des draps, des métaux précieux.
Enfin, les Vénitiens se procurent la soie venue de Chine, les épices, le sucre, le lin et le coton, l’ambre, les parfums, cuirs, métaux, fourrures, grâce à leurs contacts musulmans.
Au XIIe siècle, les Italiens créent de véritables colonies de peuplement. Les Vénitiens possèdent des comptoirs sur tous les rivages de la Méditerranée et l’on peut parler d’un empire colonial vénitien, qui s’étendrait sur les rives de l’Adriatique, en Crète, dans les îles ioniennes et égéennes et au Moyen Orient. Ainsi, en 1135, Venise obtient la propriété d’un quartier dans les principales villes et ports de la Terre Sainte.


Le marchand vénitien est un marin mais aussi un homme d’affaires. Pour affréter ces navires, les marchands concluent des associations commerciales conclues entre hommes d’affaires et marchands vénitiens, qui leur fournissent tout ou partie du capital. Ainsi, des contrats de colleganza font leur apparition. Si ses affaires sont florissantes, le prêteur garde 2/3 (ou 3/4) des profits, le reste allant au marchand.
Au XIIe siècle, le commerce méditerranéen devient le fait exclusif des hommes d’affaires italiens. En assurant la totalité des transports de troupes vers les Etats latins d’Orient, et en s’installant sur place, les marchands vénitiens parviennent à se passer des leurs intermédiaires byzantins et musulmans et maîtrisent seuls l’essentiel du commerce méditerranéen. Le fait que Venise encourage ses marchands à voyager non plus individuellement, mais en convois organisés et protègés par des navires de guerre (les " mudes ") donne une idée de l’importance de la maîtrise maritime des Vénitiens en Méditerranée.



Merci bien :merciii:

popo21, voila la traduction.
Questo articolo descrive l'espansione medievale di Venezia. Difatti, a partire dalla fine del X secolo, Venezia conosce uno sviluppo commerciale senza precedenti. I mercanti veneziani si arricchiscono e sfidano il potere ereditario dei Dogi eletti dall'assemblea dei nobili. I Dogi, in quel tempo e fino al 1032, provenivano da famiglie patrizie. Dal 1032, questi nuovi ricchi ottengono diritti, come l'accesso alla carica di Doge. Nel 1172, istituiscono il Gran Consiglio.
Il commercio si sviluppa ulteriormente mediante colleganza, associazioni di categoria effettuate tra uomini d'affari e mercanti veneziani. Questi nuovi mercanti a poco a poco integrano il Gran Consiglio e tolgono il potere alle famiglie patrizie. Nel 1297, esse (le famiglie patrizie) reagiscono e limitano l'accesso al Gran Consiglio a coloro i cui antenati erano già membri. Tuttavia, esse reintegrano alcuni oppositori a seguito del malcontento. Per evitare un ulteriore arricchimento di questi commercianti, nel 1324 viene approvata una legge che vieta loro la circolazione di merci superiore al loro livello di ricchezza. Le famiglie patrizie sono così favorite.

A partire dal secolo X e XI, mercanti italiani si stabiliscono a Costantinopoli e nelle regioni musulmane. Commerciano in tutto il Mediterraneo orientale.
Venezia è in contatto con diverse aree di produzione e consumo, al crocevia dei mondi occidentale, bizantino, slavo e musulmano, alla confluenza delle rotte marittime e delle vie di terra. I mercanti veneziani importano dall'Occidente legno, metalli (ferro, rame, argento), prodotti tessili (panni di lana, sargia, tela di canapa, lino). Agli Occidentali, forniscono profumi, spezie, schiavi, seta, cotone e allume.
Dal mondo slavo, fanno arrivare legno, miele, cera, pellicce e schiavi e vendono loro lenzuola, sale e metalli.
Bisanzio esporta per loro intermediazione le sue merci provenienti dal Mar Nero e dal Medio Oriente (seterie, vini, oro, ecc.) ed acquista grano, lino, metalli preziosi.
Infine, i veneziani si procurano seta che viene dalla Cina, spezie, zucchero, lino, cotone, ambra, profumi, cuoi, metalli, pellicce, grazie ai loro contatti con i musulmani,.
Nel XII secolo, gli italiani creano insediamenti veri e propri. I veneziani hanno agenzie in tutte le sponde del Mediterraneo e si può parlare di un impero coloniale veneziano, che si estende lungo le rive dell'Adriatico, a Creta, sulle isole ionie ed egee e al Medio Oriente. Così, nel 1135, Venezia ottiene la proprietà di un quartiere nelle principali città e porti della Terra Santa.
Il commerciante veneziano è un marinaio ma anche un uomo d'affari. Per noleggiare le navi, i commercianti concludono associazioni commerciali tra uomini di affari e commercianti veneziani che forniscono tutto o parte del capitale. Così si formano i contratti di colleganza. Se i suoi affari sono fiorenti, il creditore trattiene 2/3 (o 3/4) dei profitti, mentre il resto va al commerciante.
Nel XII secolo il commercio nel Mediterraneo diventa appannaggio esclusivo degli uomini d'affari italiani. Assicurando la totalità dei trasporti di truppe verso gli Stati latini d'Oriente, ed installandosi sul posto, i commercianti veneziani riescono a fare a meno dei loro intermediari bizantini e musulmani e dominano da soli l'essenziale del commercio mediterraneo. Il fatto che Venezia incoraggi i suoi commercianti a viaggiare non solo individualmente, ma in convogli organizzati e protetti dalle navi da guerra «le mude», dà un'idea dell'importanza della padronanza marittima dei veneziani in Mediterraneo.

"Muda" est le terme par lequel l'on a désignés, dans le Moyen Age, les caravanes navals organisées périodiquement par les Républiques Maritimes italiennes.
Surtout à Venise les "Mude" étaient organisées par l'Etat et se distinguaient des compagnies marchandes complètement privés, étant dirigés par des commandants de la République et pour représenter officiellement les intérêts sur les marchés levantins. Les "Mude" ont eu leur nom des principales zones d'activité dans lequel ils agissaient ("Muda" de la Syrie, "Muda" de l'Egypte, etc) et le terme lui-même (muda, c'est à dire mue) puise son inspiration de leur périodicité (arrivées et départs ont eu lieu à certaines périodes de l'année), similaire à celui des oiseaux migrateurs. Ces voyages sont nés au XIIIe siècle, ont été progressivement régularisée lors de la XIVe siècle, devenant ainsi la vogue au XVe siècle à la fin du premier semestre du XVIe siècle.

Je te remercie vivement pour cette correction très complète. Je vais lire tout çà merci encore , grazie mille !