Salut tout le monde !
J'ai un devoir maison à faire, et malgré la facilité, j'ai vraiment du mal à tout comprendre...
Quelqu'un pourrait m'aider ?
Voilà le texte:
Viaggiando s'impara ?
Dopo un lungo viaggio in macchina, il narratore, accompagnato dalla moglie Margherita e dal figlio Alberto, arriva in vista di Roma.-Ecco Roma ! - esclamai con voce vibrante. - Guardala !
Margherita sospirò, dolorosamente : - Non hai nessuna delicatezza. Giovannino : come si fa a pretendere che una povera donna con le ossa spezzate da dodici ore di macchina possa guardare une città così grande ?
Mi inquietai seriamente : - Ma se quella è Roma io non posso mostrarti che Roma !
-E allora un uomo deve avere il buon gusto di sorvolare. Meglio mancar d'attenzione verso Roma che verso la madre dei tuoi figli. Tu hai sposato me, non Roma.
Sorvolai e mi buttai a tutta birra verso la città.
La mattina seguente, fatto il pieno di benzina per la macchina e di giornaletti per Albertino, andammo a visitare San Pietro.
Mettemmo giù la macchina poco prima della piazza col celeberrimo colonnato e ci incamminammo e Albertino ci seguì leggendo attentamente le ultime Paperoavventure.
Gli feci presente che, se avesse alzata la testa, avrebbe visto la chiesa più celebre dell'universo.
-Lo so, -mi rispose tranquillo. -C'è la fotografia sul libro di lettura.
Qui però avevo il colpo segreto di sicurissimo effeto.
-Ma sul libro di lettura non c'è quel segno rotondo lì per terra !
Albertino alzò un occhio e, data un'occhiata al circoletto che gli mostravo sul selciato della piazza, vicino all'obelisco, francamente riconobbe che, sul libro di lettura, quello non c'era. -A quel posto lì, nella fotografia del libro, c'è una carrozza.
Gli mostrai il colonnato di sinistra : gli feci notare i quattro ordini di colonna, poi lo trascinai fin sul circoletto famoso. -Guarda un po' adesso. Quante file di colonne vedi ?
Dovette riconoscere di vedere un'unica fila di colonne. Anche Margherita guardò ed esclamò che era un fatto meraviglioso.
Albertino non si entusiasmò : partì di corsa e, arrivato al colonnato, contò le colonne e poi tornò. -Sono sempre quattro, -spiegò reprendendo a leggere Paperino. -Quell'affare rotondo lì è un trucco. Per questo non lo hanno messo nella fotografia del libro di lettura.(...)
Girammo fino a mezzogiorno e allora Margherita manifestò il desiderio di far colazione in una tipica osteria romana. Ne passammo in rassegna una ventina e soltanto verso le due del pomeriggio potemmo trovare quella che piaceva a Magherita. Era, secondo Magherita, un capolavoro di color locale. Peccato che sulla targa ce fosse scritto « Trattoria Bolognese ». Il menù fu fissato, dopo lungo studio, da Magherita e così il trattore ci portò tre zuppe alla pavese, tre cotolette alla milanese e un fiaschetto di Bardolino.
In compenso il trattore era toscano et il cameriere genovese.
-Si potrebbe spedire qualche bella cartolina agli amici, -propose, arrivati al caffè, Magherita.
-Certo, -dissi io. -Qualche bella veduta di Venezia con su scritto « Ricordo di Torino ».
Da Giovannino Guareschi, Corrierino delle famiglie
merci d'avance !