Il Napoli vince la Coppa Italia: la squadra di Mazzarri si impone ai danni della Juventus con due reti nella ripresa messe a segno da Cavani ed Hamsik.
I partenopei riaprono la bacheca dopo 25 anni di astinenza nella competizione: la squadra di De Laurentis ottiene quella che è la sua quarta coccarda tricolore.
Il Napoli riassapora il gusto della vittoria in un appuntamento italiano dopo 22 anni: c'era Maradona in campo, era lo scudetto del 1990.
Affermazione meritata per i vesuviani che hanno dimostrato una formazione invidiabile, un ritmo spesso superiore rispetto a quello bianconero e molta determinazione. Cosa che la squadra di Conte non ha messo in campo o che ha espresso in maniera fin troppo discontinua, senza quella costanza che ha caratterizzato le prestazioni della Vecchia Signora in questa annata.
Napoli che ha iniziato meglio il match, sfiorando subito il gol con Zuniga in apertura ed andando vicino al raddoppio con Lavezzi che semina tutti per poi concludere a lato di pochissimo. La Juve emerge dal proprio torpore solo al 18' con un tiro di Marchisio, respinto da De Sanctis. La squadra bianconera esce alla distanza: prima ci pensa Borriello a rendersi pericoloso (sinistro a lato) poi un'entrata dubbia di Aronica su Marchisio provoca le proteste degli uomini di Conte.
Nel secondo tempo nuova partenza al fulmicotone dei partenopei con Dzemaili che fa correre un brividio lungo la schiena dei cavani-juvetifosi mettendo un pallone invitante in area, ma nessuno dei compagni si presenta all'appuntamento. Che la squadra azzurra sia tornata in campo per far sua la partita lo si capisce da queste prime battute in cui ripropone velocità e agonismo ben sopra le attese di una Juve spenta e remissiva. L'immagine emblematica è nel rigore che apre la strada al successo: Cavani di testa imbecca Lavezzi che si infila tra le maglie bianconere per trovare l'opposizione fallosa di Storari. Rigore netto, dagli undici metri Cavani non sbaglia spiazzando l'estremo avversario. Conte così è costretto a metter mano al suo scacchiere, inserendo Vucinic e Pepe: solo il secondo riuscirà a far qualcosa, seppur poco in sostanza, con uno spunto a destra che mette in apprensione la difesa napoletana. La Juve preme, mancano spazi ed idee: Pirlo non ha il supporto dei compagni e lì davanti nemmeno il neoentrato Quagliarella ha ben in mente cosa fare. Così in contropiede giunge il 2-0: Pandev affonda centralmente, Hamsik taglia e si vede sfilare un pallone sul destro che chiede solo di esser incrociato: lo slovacco va di interno e con un colpo da biliardo manda alle spalle di Storari. Partita chiusa tanto che Quagliarella perde la testa venendo espulso per una manata ad Aronica. Al 96' il fischio finale di Brighi manda in visibilio la folta rappresentanza di tifosi partenopei presenti all'Olimpico.
Roma, Vito Graffeo 20 maggio 2012