Dopo undici anni l’Italia torna nel World Group di Davis. Bolelli e Fognini vincono in tre set il doppio chiudendo in anticipo il playoff con il Cile
Santiago del Cile 17 Settembre –
Ancora una volta Santiago del Cile si trasforma nel palcoscenico di una festa azzurra. Ovviamente la cronaca di oggi vive su scala ridotta rispetto al lontano 1976, sia la portata del successo sportivo che la cornice politica. A differenza di Panatta e compagni, Bolelli, Fognini, Starace e Bracciali non potranno alzare l’insalatiera, ma hanno avuto l’onore di riportare l’Italia nel World Group, la prima divisione della Coppa Davis dopo undici anni di limbo. E, per fortuna loro, ma soprattutto del popolo cileno, non hanno dovuto convinvere con la dittatura di Augusto Pinochet.
Il punto decisivo è arrivato dal doppio, disputato in una cornice psicologica decisamente favorevole per gli azzurri, in vantaggio per 2-0 grazie ai successi di Starace e Fognini, quest’ultimo grazie al ritiro di Fernando Gonzalez. Proprio il ritiro di “mano de pedra” ha ulteriormente indebolito la compagine cilena, costretta a schierare il modesto ventiseienne Jorge Aguilar, numero 233 in singolare e 176 in doppio, e Nicolas Massu, che a 31 anni è ormai un pallido fantasma del “cagnaccio” di anni fa, ed ha giocato poco e vinto ancor meno in questo 2011. Contro questa compagine rimaneggiata, i semifinalisti dello US Open, Fognini e Bolelli, scendono in campo da netti favoriti anche tenendo conto della proverbiale imprevedibilità della Coppa Davis, o delle possibili scorrettezze del pubblico sudamericano. L’esito è stato un regolare 6-4 6-4 6-4.
Il match non inizia nel segno dello spettacolo. Nei primi game il duo cileno si difende abbastanza bene, ed anzi riesce a portarsi su un pericoloso 0-30 sul servizio di Fognini. Si arriva 3-3 senza palle break, ma nel settimo game proprio l’esperto Massu capitola piazzando un doppio fallo ed un errore gratuito di dritto sul 30-30. Arriva così il break per l’Italia, un vantaggio che si rivelerà decisivo, visto che il resto del set rimarrà fedele al servizio, regalando qualche sporadica emozione, come un set point in risposta sfumato sul 5-3 ed un piccolo passaggio a vuoto sul 5-4 e 40-15, quando due errori del nostro duo riportavano i sudamericani momentaneamente in partita. Ma la sostanza che il primo set finisce nelle mani azzurre, nonostante una prestazione non particolarmente scintillante.
Il secondo set inizia nel migliore dei modi per l’Italia, trascinata da un ottimo Fognini. Il servizio di Massu cade nuovamente e regala agli azzurri un vantaggio importantissimo, che permette ai nostri di giocare il resto del set senza eccesiva pressione. Sul 2-0 Fognini e Bolelli si avvicinano ad un nuovo break, ma sullo 0-30 commettono una serie di errori che lasciano campo libero al duo cileno che a sua volta riesce addirittura a confezionare una serie di sei punti consecutivi che li porta sullo 0-30 quando è Fognini a servire. Lì Fabio lascia andare il servizio e chiude la porta alla rimonta sudamericana.
Dal 3-1 il set si incanala lungo un binario prevedibile fino al 5-3 Italia. Gli azzurri tengono facilmente il servizio e non forzano troppo alla risposta fino al nono game in cui arrivano due nuove palle break, che coincidono con set point, ma i cileni sono bravi a mantenersi a galla e finiscono per difendere il servizio di Aguilar al termine di un game maratona che pero’ serve solo a guadagnare qualche minuto. Bolelli fatica pochissimo e tiene infatti il servizio nel decimo game regalando agli azzurri anche la seconda partita. Siamo 6-4 6-4 e manca pochissimo al ritorno in serie A.
La distanza tra i due doppi si allarga ulteriormente all’inizio della terza partita. E’ ora il turno di Aguilar -che finora aveva tenuto in piedi con onore la baracca cilena- a cedere il servizio al termine di un game inguardabile. La strada sembra spianata per i semifinalisti dello US Open quando si presenta un ostacolo imprevisto, la prima palla break cilena dell’intero match propiziata da un dritto millimetricamente lungo di Bolelli. La chance per Massu e Aguilar sfuma quando Fognini chiude a rete con facilità prima di un paio di servizi vincenti del compagno che portano l’Italia sul 3-1. Qui arriva un ormai classico 0-30 sul servizio di Massu che però non porta al break. Le distrazioni di Fognini che erano costate il game precedente diventano un problema quando il ligure concede il primo controbreak del match agli avversari, chiudendo con un doppio fallo ed un dritto steccato un pessimo game. Il terzo set torna così in equilibrio sul 3-3 ed il pubblico di Santiago si scatena.
Nel primo momento di difficoltà gli azzurri non si lasciano intimorire e rimettono subito il naso avanti. Nel settimo game Bolelli sale in cattedra nei primi due punti, chiusi con bravura a rete. Una riposta lunga lascia l’Italia 15-30, ma un passante vincente di Fognini regala due importanti palle break. Sulla prima Massu si salva rischiando la seconda di servizio, ma sulla seconda è costretto all’errore e l’Italia torna avanti 4-3. Bolelli deve servire e non trema, si sale 40-0 senza difficoltà ed un bel passante di Aguilar è solo un episodio prima di chiudere il game e volare ad un solo game dal ritorno in serie A.
Il nono game è una battaglia, Fognini gioca bene e porta l’Italia al match point che però sfuma con un dritto del ligure. Arrivano due punti game per i cileni, anch’essi cancellati. Massu dimostra tutta la sua ruggine giudicando malissimo una palla e regalando il secondo match point ai nostri. Aguilar però cancella tutto col servizio e riesce a trascinare il Cile sul 4-5. Il pubblico incita i suoi atleti e Aguilar strappa il primo 15, ma un ottimo servizio di Fognini lascia a Bolelli uno smash facilissimo ed il 15-15. Una risposta sporca di Massu costringe Fognini all’errore ed al 15-30, ma nuovamente il servizio del ligure e la volee’ del bolognese confezionano il punto. Massu sbaglia la risposta e siamo al terzo match point per l’Italia. C’è tensione, ma alla fine Fognini chiude lo smash ed il triplice 6-4. Tutti gli azzurri scendono in campo a festeggiare il ritorno in serie A.
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