Il 25 Gennaio c'è stato il rinvio a giudizio per il Dott. Conrad Murray, accusato di omicidio colposo per la morte di Michael Jackson. Il cantante morì il 25 Giugno 2009 a causa di un'intossicazione acuta da Propofol in concomitanza alla somministrazione di benzodiazepine. Una decina di giorni fa il tribunale di Los Angeles ha ritenuto che ci siano elementi utili per aprire un procedimento penale verso Murray.
Dalle udienze preliminari, di cui poco si è parlato, sono emersi tuttavia, tra gli altri, anche aspetti che porrebbero questo caso sotto un'ottica diversa rispetto all'omicidio colposo.
Intanto non si è trattato di un errore scaturito da un'unica somministrazione, ma da varie testimonianze è risultato che il Propofol, un anestetico da sala operatoria che si può somministrare esclusivamente in ambiente ospedaliero, è stato somministrato quotidianamente a casa per sei settimane circa, a volte insieme a benzodiazepine; tutto ciò può portare facilmente all'ipotensione e alla morte.
Il medico personale praticò un massaggio cardiaco errato, in quanto lo effettuò sul letto invece di praticarlo su una superficie dura, come il pavimento, contravvenendo alle regole di una corretta rianimazione cardiopolmonare che la sua qualifica di cardiologo, con ben 3 licenze di autorizzazione professionale, rende arduo pensare non conoscesse. Da qui, il sospetto che la sua condotta possa essere stata intenzionale.
Non disse ai paramedici del 911, nè in ospedale di aver somministrato il Propofol. Lo confessò solo sotto interrogatorio, giorni dopo, mentendo sul dosaggio.
Il dottore mentì al farmacista al quale ordinò pasticche di ECA (efedrina-caffeina-aspirina), le cui sostanze hanno moltissimi effetti collaterali tra cui l'insonnia e il dimagrimento, sostenendo che fossero per se stesso, invece sono state trovate in camera della pop star e nel suo organismo. Da ciò si può supporre che il medico procurava al cantante l'insonnia di giorno, per poi "curarla" col propofol la notte.
I soccorsi furono chiamati con più di un'ora di ritardo.
E' stato evidenziato, inoltre, che durante la somministrazione a cui aveva sottoposto Jackson, Murray, invece di monitorarlo, telefonava, inviava mails, sms, si è forse allontanato dalla camera della pop star; dopo si è preoccupato di occultare le prove del reato piuttosto che adoperarsi per cercare di salvare il suo paziente; ma su questi aspetti torneremo dopo.
Riguardo alla salute del cantante, sono emerse testimonianze contrastanti, che, stranamente, non sono state prese molto in considerazione; il paramedico che entrò nella camera da letto ha dichiarato che il paziente sembrava un malato terminale. Un medico dell'ufficio del Coroner ha affermato che a parte la vitiligine, problemi alla prostata, una polmonite cronica interstiziale e altre patologie dell'apparato respiratorio, Jackson era in uno stato di salute eccellente (!). Pneumologi intervistati, i quali hanno preso in visione il referto autoptico, hanno sostenuto che le sue patologie erano gravi e la situazione dei polmoni molto seria.
Altro fatto strano non rilevato in aula: secondo la dichiarazione giurata del detectiv che svolse le indagini, il cantante fu visitato dal Dott. Slavit per conto della casa promotrice dei concerti, AEG; l'assicurazione pretendeva una visita completa; Slavit diede il suo benestare; ci si chiede come abbia fatto a non accorgersi dello stato di salute del cantante. Durante le udienze preliminari è emerso, invece, che all'assicurazione erano arrivate le voci dei media, che parlavano di un Michael Jackson in condizioni non buone .
In una intervista in tv Randy Phillps, promoter di AEG, dichiarò che la compagnia assicuratrice pretese una seconda visita, a Londra; Jackson morì prima di poterla effettuare.
Sono proprio le condizioni di salute della pop star che metterebbero il caso sotto una luce diversa; se in un primo momento ciò gioverebbe apparentemente alla difesa, la quale sosterrebbe che Jackson potrebbe essere morto anche per questo, in realtà la situazione fa porre domande inevitabili: come avrebbe potuto l'icona del pop sostenere i concerti con tali patologie? Quanto avrebbero perso i promotori se gli stessi concerti fossero stati annullati per motivi di salute, dopo che Slavit aveva dato il suo benestare per l'assicurazione? Quanto e chi avrebbe, invece, guadagnato dalla morte della pop star, considerati i vari “affari” che ne sono seguiti? -Non sarebbe il caso che il Procuratore Distrettuale faccia aprire nuove indagini verso altri, partendo da questi elementi?- si chiedono in molti.
Tornando alla negligenza di Murray: le telefonate. gli sms, le mails, il massaggio cardiaco sul letto, la chiamata ai soccorsi in ritardo, ecc...non potrebbero essere elementi costruiti ad arte per far pensare all'omicidio colposo, conseguente alla sua negligenza, mentre dietro ci potrebbero essere dei mandanti? Potrebbe trattarsi di omicidio premeditato? Probabilmente non avremo mai delle risposte...
On ne saura peut-être jamais...